Blog diMichela Delucca

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Nutrizionista - Personal Trainer

Lipedema

domenica, 09 giugno 2024

Il lipedema è un disturbo adipofasciale la cui definizione è ancora oggetto di dibattito a causa della sua eziologia incerta. Sebbene la ricerca sia in corso, sappiamo che questa condizione presenta le seguenti caratteristiche:

1. Colpisce quasi esclusivamente le donne, a partire dall'età fertile

2. Caratterizzato da dolore cronico e gonfiore delle aree interessate (prevalentemente parte inferiore del corpo)

3. Il tessuto può presentarsi fibrotico e formare noduli di diversa grandezza percepibili al tatto e mostrando il tipo aspetto a buccia d'arancia o a materasso

4. Si riscontra una marcata tendenza nella formazione di ematomi 

5. La presenza di telangiectasie (varici)

6. Ipotermia della pelle della zona interessata

EZIOLOGIA

IPOSSIA e EDEMA:

L’eccessiva espansione del tessuto adiposo nel lipedema può causare ipossia, che porta a disfunzione endoteliale e difetti microvascolari nei capillari sanguigni e linfatici (Amann-Vesti BR et al. 2001; Weissleder H et al. 1995). Questo processo provoca anche modifiche nella struttura della matrice extracellulare, con conseguente infiammazione e fibrosi (Poojari A et al. 2022).

Il danno ai capillari spiega la tendenza alla formazione di ematomi e petecchie (Amann-Vesti BR et al. 2001; Szolnoky G et al. 2008), mentre l’aumentata permeabilità dei capillari consente il passaggio di proteine nel compartimento extracellulare, generando edema tissutale. Con il progredire della patologia, la capacità di drenaggio dei vasi linfatici può essere superata, portando allo sviluppo di linfedema secondario e alla condizione di lipo-linfedema (Marsch W 2001). 

INFIAMMAZIONE: 

L'espansione del tessuto adiposo nel lipedema porta a un aumento locale di ormoni pro-infiammatori, come le adipochine. Inoltre, l’ipossia, attraverso il fattore indotto dall’ipossia (HIF1), esacerba ulteriormente l’infiammazione del tessuto adiposo, causando danno e morte cellulare (Halberg N, et al. 2009; Kayserling E. 2001).

DOLORE: 

Alcuni studi attribuiscono all’infiammazione e al danno tissutale una disregolazione delle fibre nervose sensoriali, implicata nella percezione del dolore (Suga H, 2009; Beltran K, Herbst KL 2017; Shin BW et al. 2011).

Sebbene sia riconosciuto il carattere somatico della patologia, studi recenti hanno evidenziato l'importanza della salute psicologica nella percezione del dolore nelle pazienti con lipedema. Queste pazienti mostrano spesso un’elevata vulnerabilità psicologica con depressione, ansia e disturbi alimentari (Erbacher G, Bertsch T. 2020), spesso presenti anche prima dello sviluppo dei sintomi e che si pensa possano ridurre la soglia del dolore (iperalgesia indotta dallo stress) (Butler DS, Moseley GL. 2016; Hermesdorf M et al. 2016; Klinger R. 2017).

STADIAZIONE

La stadiazione del lipedema si basa su criteri come l'aspetto del tessuto, la dimensione dei noduli, la consistenza alla palpazione e la localizzazione degli accumuli adiposi. Tuttavia, questo metodo non tiene conto dei sintomi effettivi delle pazienti, e quindi non sempre riflette con precisione la gravità della patologia.

STRATEGIE DI INTERVENTO 

L'attività fisica deve essere adattata alle esigenze individuali della donna e allo stadio della patologia. Un programma di esercizio regolare può contribuire a ridurre l'infiammazione e l'ipossia (Krüger K. 2017; Ringseis R et al. 2015). Sono particolarmente utili attività aerobiche cicliche come la camminata (Szolnoky G: Lipedema. 2012; Burger R et al. 2019), il nuoto e la ginnastica in acqua, esercizi posturali e di rinforzo del core, esercizi di forza, rieducazione neuromuscolare ed esercizi di respirazione profonda. È importante anche considerare l'effetto antidepressivo naturale dell'attività fisica (Wegner M, et al. 2014).

Nei casi in cui la qualità della vita della donna risulti compromessa nonostante gli interventi conservativi, si può valutare l'intervento chirurgico di liposuzione, preferibilmente eseguito da professionisti specializzati (Deutsche Gesellschaft für Phlebologie D 2015).

Le strategie nutrizionali classiche basate solo sulla restrizione calorica spesso risultano inefficaci per le donne con lipedema. In alcuni casi, è più appropriato mirare al mantenimento del peso e al benessere generale, concentrandosi sulla qualità della dieta per inibire l'infiammazione sistemica con sostanze antiossidanti e antinfiammatorie (Ehrlich C et al. 2016; Coetzee O, Filatov D 2017). La dieta mediterranea può essere una scelta valida, con particolare attenzione alla qualità delle materie prime.

Quando l'obesità è associata a patologie importanti o al rischio di svilupparle, la gestione del peso diventa necessaria. Attualmente non esiste una dieta specifica di comprovata efficacia per contrastare il lipedema, e gli approcci attuali si basano principalmente sull'esperienza clinica e su studi non conclusivi (Kruppa P et al. 2020). Tuttavia, l'obiettivo rimane ridurre il grasso corporeo e l'infiammazione sistemica (Keith L, 2021).


DIETA CHETOGENICA E LIPEDEMA

Numerosi studi stanno analizzando l'uso di protocolli chetogenici per il trattamento del lipedema. Queste diete, caratterizzate da una restrizione dei carboidrati (30-50g/die) e un buon apporto di grassi, non sono iperproteiche ma normoproteiche. Esistono diversi protocolli che differiscono in termini di calorie, percentuali di macronutrienti e rapporto chetogenico (Caprio M et al. 2019).

Le diete chetogeniche offrono numerosi vantaggi:

- Riduzione dell'insulinemia e dell'insulino-resistenza: Questo ha effetti sull'adipogenesi, sul peso corporeo, sull'infiammazione e sulla permeabilità dei vasi linfatici (Lee Y et al. 2018; Scallan JP et al. 2015; Keith L et al. 2021).

- Miglioramento della sensibilità cerebrale alla leptina: Aumenta il senso di sazietà, sostenuto dalla buona presenza di grassi nella dieta (Gershuni VM, 2018).

- Aumento dei livelli di adiponectina: Contribuisce all'inibizione della fibrogenesi (Yang W-S et al. 2001; Fragala MS et al. 2009; Pinto A et al. 2018).

- Riduzione dei sintomi del lipedema: Esperienze delle pazienti suggeriscono un miglioramento della qualità della vita (Sørlie V et al. 2022; Cannataro R et al. 2021). Masino e Ruskin ipotizzano che la restrizione di carboidrati possa ridurre l'eccitabilità dei neuroni, sopprimendo la percezione del dolore (Masino SA, Ruskin DN. 2013).

- Preservazione della massa muscolare: Riduce il rischio di sarcopenia, tipico delle diete ipocaloriche classiche (Westman EC et al. 2003).

- Miglioramento dell'umore: Influisce positivamente sull'attenzione, sulle interazioni sociali e riduce la depressione (Garcia-Penas JJ. 2018; Murphy P et al. 2004).

- La capacità delle diete chetogeniche di ridurre i marker infiammatori è legata ai corpi chetonici, in particolare il BHB (beta idrossibutirrato), che migliora la respirazione mitocondriale e inibisce l'inflammosoma NLRP3.

Studi su donne con lipedema hanno dimostrato che le diete chetogeniche, oltre a favorire la perdita di peso, inducono una riduzione delle circonferenze delle gambe, della vita e dei fianchi (Jeziorek M et al. 2022; Sørlie V et al. 2022; Cannataro R et al. 2021).

Considerando i benefici della dieta mediterranea, ricca di nutrienti e sostanze anti-infiammatorie, alcuni autori suggeriscono di combinare la dieta chetogenica con la dieta mediterranea per ottenere risultati migliori (Verde 2023).

Le evidenze scientifiche sull'integrazione nel trattamento del lipedema sono ancora limitate. Tuttavia, considerando le peculiarità della patologia, è possibile supportare le strategie nutrizionali con integratori mirati, scelti in base alle problematiche prevalenti e alle eventuali patologie concomitanti.

Negli ultimi anni, la comprensione del lipedema ha subito un cambiamento significativo. Ogni evoluzione comporta resistenze, poiché è difficile abbandonare certezze consolidate in favore di nuove teorie. Per chi ne è affetto, attribuire a una condizione medica le difficoltà affrontate nel passato e quelle quotidiane, anche in termini di stigma, può essere un sollievo, ma non sempre risolutivo (Bertsch T 2020).

È essenziale lavorare in modo multidisciplinare, sfruttando le nuove conoscenze sulla patologia e continuando a studiarla per offrire soluzioni concrete. Parallelamente, con un'educazione corretta e una motivazione adeguata, le donne che soffrono di questa patologia possono essere guidate verso un cambiamento che le veda come protagoniste attive piuttosto che come vittime. Questo approccio le aiuta a prendere consapevolezza delle proprie capacità, favorendo il recupero dell'autostima necessario per migliorare il loro benessere e la qualità della vita.


Bibliografia:

Amann-Vesti BR, Franzeck UK, Bollinger A: Microlymphatic aneurysms in patients with lipedema. Lymphology 2001; 34: 170–5.

Beltran K, Herbst KL: Differentiating lipedema and dercum‘s dis ease. Int J Obes (Lond) 2017; 41: 240–5.

Bertsch T, Erbacher G, Elwell R. Lipoedema: a paradigm shift and consensus. J Wound Care. 2020 Nov 1;29(Sup11b):1-51

Bertsch T, Erbacher G; Lipoedema – myths and facts Part 1. Phlebologie 2/2018

Bertsch T; Erbacher G; Lipoedema – myths and facts Part 2. Phlebologie 3/2018 Baumgart S, Mueller-Oerlinghausen B, Schendera CFG. Effectiveness of massage therapy in depression and anxiety disorders and in depression and anxiety as comorbidities: a systematic review of controlled studies. Phys Med Rehab Kuror. 2011; 21(4):167–182.

Brenke R, Siems WG. Hinweise für die Beteiligung freier Radikaler an der Pathogenese des Lipödems. In Strößenreuther RHK. Lipödem und Cellulitis sowie andere Erkrankungen des Fettgewebes. Köln: Viavital Verlag 2001.

Buddeberg-Fischer B, Klaghofer R, Sigrist S, Buddeberg C. Impact of psychosocial stress and symptoms on indication or bariatric surgery and outcome in morbidly obese patients. Obes Surg. 2004; 14(3):361–369).

Burger R, Jung M, Becker J, et al.: Wirkung von Aqua-Cycling als Bewegungstherapie bei der Diagnose Lipödem. Phlebologie 2019; 48: 182–6.

Butler DS, Moseley GL. Understanding pain [in German]. 3rd edn. Berlin, Heidelberg: Springer; 2016

Cannataro R, Michelini S, Ricolfi L, Caroleo MC, Gallelli L, De Sarro G, Onorato A, Cione E. Management of lipedema with ketogenic diet: 22-month follow-up. Life (Basel). 2021;11(12)12):1402–1412.

Immagini: 

www.NutritionalAcdaemy.it

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Michela Delucca
Michela Delucca
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