Blog diLeonardo Guasti

Biologo nutrizionista · AA_070104

Dottore in Scienze della Nutrizione Umana - PhD

La camomilla: utilizzo popolare e sapere scientifico

lunedì, 09 ottobre 2023

Sono molte le preparazioni a base di piante in forma di tisane, compresse, gocce e altro che possiamo trovare facilmente al giorno d’oggi, perfino sugli scaffali dei supermercati o nelle erboristerie, e assumere come se fossero dei veri e propri “alimenti” o “integratori” per porre rimedio in maniera “naturale” a vari tipi di disturbi: dolore intestinale, gonfiore di stomaco, stanchezza e insonnia, solo per citarne alcuni. La fitoterapia — una disciplina medica che prevede l’utilizzo delle piante medicinali in terapia1 — può rappresentare un valido aiuto per contrastare semplici disturbi prima di rivolgersi all’uso dei farmaci; ma solo conoscendo bene le proprietà delle piante e soprattutto rivolgendosi sempre al consiglio di un medico o di un esperto del settore.

Tra le piante maggiormente utilizzate dalla tradizione popolare e pubblicizzate troviamo la Camomilla comune (Matricaria recutita o Matricaria chamomilla), da non confondere con la camomilla romana, pianta dal nome scientifico e dalle caratteristiche diverse (Chamaemelum nobile). La camomilla appartiene alla famiglia delle Asteraceae (dette anche Compositae), è una pianta erbacea annuale, caratteristica delle regioni europee dove possiamo trovare sole, caldo e inverni miti; dal fusto eretto e ramificato (può raggiungere l’altezza di 50-60 cm), la caratteristica più distintiva di questa pianta sono senz’altro i fiori, simili alle margherite che troviamo comunemente nei prati, riuniti in capolini e le foglie di colore verde chiaro. I fiori, utilizzati per le preparazioni erboristiche, vengono raccolti a fine primavera o inizio estate.

Come per molte altre erbe officinali, la tradizione popolare elenca vari usi e proprietà della camomilla. In questo articolo, voglio soffermarmi esclusivamente su quei prodotti normalmente assunti attraverso l’alimentazione (tisane, compresse, capsule, gocce…) e sulle loro proprietà più conosciute e tramandate, tra cui la capacità antinfiammatoria e antispastica a livello intestinale, dello stomaco e — non ultima e spesso molto reclamizzata — la facoltà di facilitare l’insorgenza del sonno.

Tuttavia, quante di queste proprietà sono state realmente valutate e dimostrate in ambito scientifico?

Prima di tutto è necessario identificare quali composti chimici bio-attivi (cioè capaci di dare effetto a livello del nostro organismo) sono contenuti all’interno di questa pianta. In particolare, la camomilla contiene, soprattutto all’interno dei fiori, flavonoidi (apigenina e quercetina), cumarine, polisaccaridi e un olio essenziale a cui sono legate sia le presunte attività ipnoinducenti e sedative sia quelle antinfiammatorie e antispastiche. Il fatto di contenere tali sostanze deve suscitare una certa cautela anche nell’utilizzo di una pianta così comune: sono state ipotizzate diverse interazioni con vari farmaci, tra cui il Warfarin, un farmaco anticoagulante salvavita. La camomilla inoltre può scatenare, come tutte le altre sostanze, reazioni allergiche in soggetti predisposti ed è sconsigliata come tutte le preparazioni erboristiche durante la gravidanza, l’allattamento e nei periodi preoperatori2,3.

Va comunque precisato che spesso le preparazioni in forma di tisana che troviamo in commercio nella grande distribuzione, a causa dei lunghi tempi di permanenza sugli scaffali, delle condizioni di conservazione e della qualità delle materie prime, sono talmente povere di queste sostanze che risultano praticamente prive di effetti terapeutici e costituiscono esclusivamente una piacevole bevanda dopo i pasti.

Invece su preparazioni erboristiche di elevata qualità o estratti purificati, nell’arco degli anni, sono stati svolti vari studi per valutare gli effetti di queste sostanze, in vitro, sugli animali e anche sull’uomo.

Riguardo le proprietà antinfiammatorie e antispastiche del tratto gastrointestinale, seppur esistano alcuni lavori scientifici sugli effetti terapeutici della camomilla sull’uomo, essi risultano essere molto datati e prendono in considerazione sempre numeri di persone piuttosto limitati o popolazioni particolari (spesso bambini), dimostrando l’efficacia di preparazioni a base di camomilla solamente in combinazione con altri tipi di estratti vegetali (in particolare verbena, liquirizia, finocchio e melissa)4. Quest’ultimo aspetto sottolinea in ogni caso un concetto fondamentale per la fitoterapia moderna: spesso è la sinergia di più sostanze che produce l’effetto desiderato e non i singoli composti. Esistono inoltre anche studi recenti svolti su campioni animali che sembrano avvalorare questi tipi di risultati5,6,7; si può quindi dire che vi sono delle prospettive interessanti da poter approfondire con fiducia nei prossimi anni.

Per quanto riguarda gli effetti sul sonno invece, una revisione dei lavori scientifici svolta nel 2015 da un gruppo di ricerca statunitense ha dimostrato come ad oggi esistano poche pubblicazioni sull’argomento8, spesso contraddittorie. Inoltre l’unico studio recente di elevata qualità clinica pubblicato ha presentato una significatività molto limitata dei risultati, probabilmente dovuta al basso numero di persone prese in esame9.

In ogni caso, se le ipotesi sugli effetti gastrointestinali e antinfiammatori venissero confermate in futuro, potremmo addirittura ipotizzare una spiegazione “scientifica” del presunto effetto facilitante sul sonno, dovuto piuttosto in maniera indiretta a un’azione positiva degli estratti della pianta sui meccanismi della digestione. È ovvio che, digerendo meglio, si prende sonno più facilmente. Tuttavia per ora restano solamente supposizioni e idee da sviluppare.

Per concludere possiamo quindi dire che gli effetti della camomilla, come quelli di molte altre erbe comunemente usate nella tradizione popolare, presentano ad oggi delle basi scientifiche non del tutto comprovate se non addirittura contraddittorie. Ma attraverso un’analisi più approfondita nel prossimo futuro potrebbero costituire un valido e interessante settore di studio ancora tutto da esplorare e sfruttare, soprattutto se utilizzate in sinergia tra di loro.

Per approfondimenti:

Società Italiana di Fitoterapia — Normativa

L. Mondo, V. Beggio, S. Del Principe —Il Grande Libro delle Erbe — Gribaudo, 2015

F. Firenzuoli — Interazioni tra Erbe, Alimenti e Farmaci — Tecniche Nuove, 2008

McKay DL, Blumberg JB — A Review of the Bioactivity and Potential Health Benefits of Chamomile Tea (Matricaria recutita L.) — Phytother Res. 2006 Jul;20(7):519-30

Capasso R, et al. — Effect of the Herbal Formulation ColiMil on Upper Gastrointestinal Transit in Mice In Vivo — Phytother Res. 2007 Oct;21(10):999-1101

Mehmood MH, et al. — Antidiarrhoeal, antisecretory and antispasmodic activities of Matricaria chamomilla are mediated predominantly through K+ channels activation — BMC Complement Altern Med. 2015 Mar 24;15:75. doi: 10.1186/s12906-015-0595-6

Ortiz MI, et al. — Isolation, identification and molecular docking as cyclooxygenase (COX) inhibitors of the main constituents of Matricaria chamomilla L. extractand its synergistic interation with diclofenac on nociception and gastric damage in rats — Biomed Pharmacother. 2016 Mar;78:248-56. doi: 10.1016/j.biopha.2016.01.029

Yurcheshen M, et al. — Updates on Nutraceutical Sleep Therapeutics and Investigational Research — Evid Based Complement Alternat Med. 2015;2015:105256. doi: 10.1155/2015/105256

Zick SM — Preliminary examination of the efficacy and safety of a standardized chamomile extract for chronic primary insomnia: A randomized placebo-controlled pilot study — BMC Complement Altern Med. 2011 Sep 22;11:78. doi: 10.1186/1472-6882-11-78

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Leonardo Guasti
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