Blog diDott.ssa Valeria Marasco

Biologo nutrizionista · Cal_A2439

Ogni Donna può iniziare a conquistare la sua salute un pas(t)o per volta

La caduta dei capelli (introduzione)

mercoledì, 28 settembre 2022
Arriva l’autunno e cadono i capelli…

Il vecchio detto recita che insieme alle castagne iniziano a cadere i capelli. Le pubblicità della tv diventano tematiche e si riempiono di prodotti ed integratori, alcuni dalla dubbia efficacia altri decisamente sovraprezzati per il loro contenuto. I saloni dei parrucchieri si riempiono di analisi del cuoio capelluto che decreteranno sicuramente la necessità di qualche fialetta, shampoo, balsamo, lozione etc. Avete notato?

Ma in effetti questo è un periodo molto stressante per la nostra chioma e per noi stesse si vedono cadere i capelli in modo copioso, si ritrovano ovunque in casa, nei vestiti, sotto la doccia. Ma perché accade?

La caduta stagionale: tranquille è fisiologico!

In realtà è normale una perdita di capelli quotidiana anche nelle altre stagioni, variabile in base alla densità degli stessi capelli. In media si perdono tra 50 e 120 capelli durante tutto l’anno. In autunno, precisamente quando iniziano ad accorciarsi le giornate, questo numero cresce vertiginosamente. Il numero preciso è difficile da determinare (e poi chi li conterebbe??) ma è proporzionale al numero di capelli stessi presenti nella nostra chioma. A questo poi si aggiunge una percezione alterata della quantità dei capelli persi determinata dalla lunghezza del capello stesso (un gatto a pelo lungo sembra perdere più peli di un gatto a pelo raso) e dalla frequenza con cui ci si spazzola. Si sa che le donne ricce ad esempio pettinano i capelli in occasione del lavaggio, quindi i capelli persi sarà più alto perché cumulativo dei giorni senza essersi pettinate.

Nei periodi tra settembre-novembre e aprile-maggio gli ormoni, sensibili alle ore di luce, attivano un processo che sincronizza il ciclo vitale dei follicoli con un conseguente aumento del numero dei capelli che cadono. Tale fenomeno, chiamato tecnicamente effluvio stagionale, dura dalle 2 settimane al mese ed è ampiamente presente in natura in tutti gli animali (ricordiamoci di esser animali). L’effluvio stagionale non è altro che un ricordo arcaico della muta del pelo, un momento di rinnovamento che sarà seguito da una crescita abbondante di nuovi capelli. Si perde il pelo estivo e cresce un folto sottopelo per prepararsi all’inverno negli animali, ma anche nell’uomo e le donne hanno ben presente i baby capelli che ci danno spesso quell’aria elettrizzata. Molto spesso però tale fenomeno viene esacerbato dallo stress estivo che inizia a compromettere la salute del capello. Tra lavaggi frequenti, detergenti inadatti, stress da trazione (spazzolate frequenti), piastra, salsedine, vento, sudorazione e caldo eccessivo infatti l’estate mette a dura prova le nostre chiome accumulando danni, sia al livello del cuoio capelluto sia del capello stesso, che arriverà all’autunno già stressato, infiammato (la pelle, il capello è un tessuto morto), sfibrato. Proprio per evitare fenomeni cumulativi infatti si dovrebbero usare sempre prodotti adeguati, argomento in parte trattato nel prossimo articolo. A questi fattori, si aggiungono anche stress psichici e fisici tipici del rientro dalle vacanze. Al termine dell’estate il rientro alla vita lavorativa dopo le ferie, può aumentare lo stress che può contribuire a determinare un aumento della perdita di capelli.

Appurato che, purtroppo o per fortuna, è tutto nella norma andiamo ad analizzare ora quando la caduta dei capelli potrebbe esser un segnale da analizzare con un’ottica diversa.

-La caduta di capelli NON stagionale: un sintomo aspecifico da non sottovalutare!

E se invece tale perdita di capelli non fosse limitata alla stagione? Ecco in questo caso è un sintomo, un segnale che qualcosa non va nel nostro corpo. Il problema è che questo segnale è aspecifico, cioè vago, molto vago, su cosa sia.

Se la caduta dei capelli è accompagnata da prurito, forfora o dolore al cuoio capelluto ingiustificato allora dobbiamo iniziare a valutare in modo più attento il fenomeno. Ovviamente anche un evidente diradamento di una zona è un segnale urgente che qualcosa non va, Specie per le donne! Gli uomini purtroppo hanno, per componete ormonale-genetica, una predisposizione alla calvizie. Ma questa non è una novità! Il perché accade o perché tale predisposizione derivi esclusivamente dalla componente materna potrebbe essere parte di un ulteriore articolo di approfondimento.

Cerchiamo di comprendere brevemente quando rivolgersi al proprio medico, dermatologo o tricologo, quando una caduta di capelli diventa un principio di alopecia e bisogna intervenire. Tra le cause di questo fenomeno possiamo notare:

-Squilibri ormonali:

Ormoni sessuali: la sospensione o il cambiare contraccettivi ormonali può influenzare la quantità di capelli persi, ma anche una variazione nel delicato equilibrio del proprio assetto di ormoni sessuali. Talvolta infatti si può notare un cambiamento nella regolarità mestruale, nel proprio odore e nella caduta dei capelli, tutti fattori che indicano uno squilibrio ormonale, che potrebbe esser transitorio o patologico. Ad esempio nella sindrome dell’ovaio policistico si può notare un diradamento dei capelli, diffuso o localizzato in una determinata area, una crescita atipica della peluria corporea, un odore corporeo più intenso e alterazioni mestruali.

Ormoni sessuali correlati a gestazione ed allattamento: avete mai notato come le donne incinte abbiano una pelle e dei capelli luminosi e sani? Ciò è determinato dall’aumento degli ormoni sessuali femminili, necessari per il mantenimento e l’avanzamento della gravidanza. Dopo il parto però questi ormoni non servono più e, tutti i capelli che sarebbero dovuti cadere in quei mesi, iniziano a cadere durante l’allattamento. Non è quindi allattare al seno il problema, ma purtroppo è il naturale decorso del puerperio. A ciò però si somma lo stress, le notti in bianco ed un’alimentazione spesso trascurata, andando creare purtroppo un tappeto di capelli sul pavimento. Anche le donne che nutrono il loro bimbo con il latte artificiale perdono altrettanti capelli!

Ormoni tiroidei: le alterazioni tiroidee, che siano o meno autoimmuni, sono talvolta silenti ma colpiscono fino al 10% delle donne, con numeri in drastico aumento. Tra i segnali di una tiroide che fatica a funzionare o funziona troppo c’è la caduta eccessiva di capelli.

Ormoni surrenali: lo stress psicofisico porta ad un cambiamento profondo nell’assetto ormonale, quasi come se fossimo perennemente in situazioni di pericolo, determinando un innalzamento del cortisolo che si ripercuote anche sulla nostra chioma, aumentando il numero di capelli persi quotidianamente e diminuendo i tempi per la loro depigmentazione (sì, una piccola quota del quando avremo i capelli bianchi è anche determinato dallo stress!)

 -Farmaci

Sono davvero tantissimi i farmaci che hanno come effetto collaterale la perdita dei capelli, per questo e tanti mille motivi è sempre opportuno leggere attentamente il bugiardino. Riporto qui un breve elenco direttamente dal portale di farmacovigilanza nazionale:

interferone, antifunginei azolici, immunosoppressori, antidepressivi(specie se a base di litio), calcio antagonisti, beta-bloccanti, ACE-inibitori, ipocolesterolemizzanti, antibiotici, antiretrovirali, eparina sono tra i più comuni farmaci che possono portare ad un aumento della caduta dei capelli.

Anche l’uso del progesterone può portare questo problema. Il progesterone è un ormone ovarico atto ad interompere l'inspessimento dell'endometrio (per accogliere un'eventuale gravidanza). Esso è anche utilizzato a scopo farmacologico, nelle gestazioni a rischio o nella ricerca di un bimbo, nella fase preliminare dell’inseminazione artificiale.

Anche una dose eccessiva di vitamina A può essere una causa. Infatti si tende a pensare alle vitamine come qualcosa che “chi più ne ha più ne metta” e gli integratori spesso sono consigliate dall’amica o comprati in autonomia al supermercato. Ma le vitamine cosiddette liposolubili invece danno fenomeni di accumulo e tossicità.

-Deficit alimentari

Si sa che siamo quel che mangiamo, ma se non mangiamo adeguatamente il corpo mette in atto sistemi di compensazione atti a correggere i nostri errori. Talvolta questo processo è molto evidente: pelle opaca, impura, eccessivamente secca o grassa, unghie fragili, perdita di capelli eccessiva sono tra i primi segnali.

Molto, molto spesso la perdita di capelli è correlata ad una condizione banale, facile ed economica da risolvere, ma che incontra un astio notevole nelle persone: l’idratazione!!! Ebbene sì, basterebbe bere un po’ più acqua per migliorare probabilmente questi parametri che non sono solo estetici, ma ci parlano della salute del nostro corpo.

Diete povere di proteine sono un’altra causa frequente. Il capello è infatti composto da cheratina, una proteina ricca di cisteina (ne parlerò meglio nel secondo articolo sull’argomento). Se il corpo necessità di proteine per costruire enzimi, collagene, cellule del sangue, dei muscoli etc e ne ha una mancanza alimentare tende a “tagliare” sulle strutture accessorie, tra cui unghie e capelli.

Diete povere di oligoelementi: vitamine e sali minerali. Oltre alle proteine c’è di più. Per creare il capello nel bulbo servono vitamine e sali minerali. Gli oligoelementi sono proprio questo, elementi di cui basta una piccola quantità (oligo: dal greco poco) per assicurare il nostro benessere. Diete povere di frutta e verdura fresche portano spesso alla combinazione tra 3 fattori che, di conseguenza, possono portare a fragilità delle unghie e caduta dei capelli: mancanza di oligoelementi, mancanza di un’adeguata idratazione, infiammazione sistemica di basso grado.

Diete squilibrate ed infiammazione sistemica di basso grado: quando si mangiano grassi di cattiva qualità, prodotti preconfezionati, processati, raffinati, rettificati etc o con pochi vegetali ecco che il nostro corpo inizia a soffrire, mancano i fitoattivi antinfiammatori, antiossidanti, le vitamine specifiche ed i sali minerali a supporto degli enzimi spazzini dei radicali liberi. Questi microdanni diffusi portano un’infiammazione che coinvolge tutto il corpo, in modo silente ma deleterio. La caduta dei capelli, a questo punto, è solo la punta dell’iceberg!

Sindromi da malassorbimento: quando l’intestino non funziona bene non riesce ad assimilare gli ormai famosi oligoelementi, andando a determinare lo stesso un loro deficit. È il caso della celiachia, morbo di Chron, rettocolite ulcerosa, colite aspecifica, sindrome del colon irritabile con sintomatologia diarroica etc.

Alcolismo: l’abuso di alcol porta a molti danni al corpo e questa cosa è tanto nota quanto erroneamente banalizzata. Dal rimpicciolimento della massa cerebrale ai noti danni epatici nessun organo viene in realtà risparmiato da questa tossina. Tra gli effetti visibili dell’alcolismo c’è, tra le altre cose, anche la caduta dei capelli.

 -Altro

Ovviamente le cause possono essere molte e talvolta è una sommatoria di fattori a determinare un segnale di allarme. Ad esempio vivere in un ambiente inquinato, usare cappellini che non lascino traspirare il cuoio capelluto, usare prodotti eccessivamente aggressivi o con sostanze chimiche comedogeniche (che ostruiscono pori e bulbi piliferi)  districare i capelli nel modo sbagliato o legarli in acconciature troppo strette, il sole, il fumo di sigaretta (elettronica e non), tinte aggressive e frequenti, permanenti etc

Ma anche patologie della pelle come la dermatite atopica o seborroica, psoriasi, infezioni fungine locali o disbiosi della pelle possono portare a danneggiare i bulbi piliferi mettendoli, talvolta momentaneamente, in pausa dal loro lavoro.

Anche un mestruo abbondante può portare a perdere in modo eccessivo i capelli ( e lo sanno bene le donne con endometriosi!) poiché porta a una condizione similare al deficit da malassorbimento, cioè una mancanza di più vitamine e sali.

Conclusioni

Dopo questa panoramica sul perché succede periodicamente, sul quando è normale e quando invece no, abbiamo un quadro più completo di questa complessa situazione, che spesso crea un forte disagio emotivo. I capelli infatti sono spesso correlati a racconti di forza e salute. Nella cultura a volte ci sono gli strascichi di tali miti e leggende che vanno dai samurai ai vichinghi, con le loro folte chiome in segno di forza, da a Raperonzolo alle principesse varie( anche reali, come la regina Elisabetta di Francia), da Sansone alle sirene infatti sono molti i miti che coinvolgono questo fattore estetico. Perdere i capelli è correlato istintivamente a qualcosa che non va bene e razionalmente si pensa a malattie invalidanti e alle loro cure invasive.

Spesso, molto spesso, si sfrutta questa percezione per farci cadere in errore, insinuando che anche il normale sia patologico, e creando una fobia immotivata atta a muovere il grande marketing della cosmetica. Notate del resto, come avevo scritto ad inizio articolo, la quantità di pubblicità sui rimedi contro la caduta dei capelli.

Ora che sappiamo perché accade possiamo approfondire il come contrastare il problema. Nel prossimo articolo infatti affronteremo l’approccio alimentare e fitoterapico per sostenerci in questo effluvio stagionale. Parlerò brevemente anche di impacchi ed erbette così da avere una visione completa di come è possibile "curarsi" da sole in casa in modo semplice, economico, ecologico.

Se avete domande o volete che approfondisca qualche specifica per voi scrivetemi pure in privato. Chissà se tante domande daranno origine a qualcosa di fantastico…

Contatti

Spero che questo brave cammino insieme abbia chiarito molti dei vostri dubbi. Vi ho donato parte del mio sapere senza tediarvi per offrirvi una guida semplice (spero) e rapida che possa fare una panoramica sui vari argomenti. Se volete altri approfondimenti o prenotare un incontro di educazione mestruale, di fertilità naturale, di educazione alimentare o un percorso alimentare bilanciato (con dieta personalizzata) potete contattarmi a:

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Raggiungi i tuoi obiettivi con il miglior follow-up!
Dott.ssa Valeria Marasco
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