È da tempo che ho in mente di scrivere un articoletto sulla fertilità naturale, un po’ per supportare quello sulla sub-infertilità ( che trovate qui https://nutrium.com/p/valeriamarasco/blog/68fa-sub-ed-infertilita%253A-giornata-di-sensibilizzazione-sulle-cause ) un po’ in risposta alle esigenze di molte donne. Avrei voluto scriverlo successivamente a quello sul “periconcepimento: preparare il corpo ad accogliere un ospite speciale”
Ma le esigenze delle donne che mi seguono mi hanno fatto cambiare il programma.
Quindi vi accenno solamente a cosa serviva quello sul periconcepimento: voi sapevate che l’ovulo che questo mese avete portato a maturazione ha un cammino di maturazione di circa tre mesi? E sapevate che la qualità ovocitaria dipende dallo stile di vita tenuto, in particolar modo, in quei 3 mesi? Uno stile di vita inadeguato può portare a follicoli di cattiva qualità, abbassando la possibilità di concepire. Fumo, alcol (specie se consumato regolarmente), alimentazione sbilanciata, sedentarietà, bmi elevato, ormoni, plastiche e stress possono inficiare sul concepimento. Ma di questo ne parleremo poi o nelle sedute frontali.
L’idea di un articolo sulla fertilità naturale mi è balenata in mente tempo fa, quando in un paio di mesi incontrai delle pazienti in cerca di una gravidanza che avevano bisogno di supporto nutrizionale a causa della PCOS che avevano tentato di tenere a bada solo con gli integratori faidate. In fase di anamnesi chiesi da quanto tempo stessero cercando un bimbo e come focalizzassero i rapporti per comprendere se chiedere supporto medico\ostetrico. La cosa che mi colpi fu la loro risposta, identica per tutte: abbiamo rapporti quando lo dice l’app che uso per monitorare le mestruazioni. Quella frase mi colpi molto e mi porto a ragionare su un fattore importante. Anni fa, prima degli smartphone, si scriveva sul diario o sul calendario il giorno delle mestruazioni, se te lo dimenticavi erano problemi e l’unico rimedio per esser colte di sorpresa dalle mestruazioni era leggere i segnali del proprio corpo. Quindi si notavano un po’ più attentamente i segnali del nostro corpo che avvisavano dell’arrivo del mestruo. La voglia di dolci, il mal di testa, gli sbalzi d’umore, i seni gonfi etc erano indizi che venivano notati. Perché di questa digressione? Perché oggi non siamo più abituate a leggere i segnali del nostro corpo, ci affidiamo alle app che dicono a tutte le stesse cose: ovulerai il 15 giorno di ciclo se hai le mestruazioni ogni 30 giorni, al 14 se hai le mestruazioni ogni 28. Stop! Come orologi svizzeri, senza valutare le variabili. Senza valutare la nostra individualità. Ci fidiamo a testa bassa, senza considerare che è il nostro corpo che ci può parlare di quando è il momento migliore per concepire, non un app.
Questo articolo è in risposta alle 17 donne ( che allo stato attuale sono diventate 42) che mi hanno scritto stamattina in privato per supporto sulla fertilità naturale, o almeno per adesso siete in 17 (eravate). Molte di voi mi hanno raccontato di come le mestruazioni rappresentino una ferita sanguinante di intenso dolore emotivo per la delusione della gravidanza che non arriva e del consiglio banale che ricevono dal mondo: non ci pensare. Eh già, come se questo bastasse. Ma andiamo con ordine e partiamo con questa bella lezione di biologia da parte della vostra educatrice mestruale specializzata in fertilità naturale e biologa (nutrizionista), che focalizza il suo sapere proprio sulla fisiopatologia femminile.
In questo articolo, che è scritto nella fretta di rispondere a tutte, analizzeremo come il corpo vi parla. Nel corso del tempo verrà modificato, aggiornato e integrato di tutto ciò che serve, tempo permettendo.
Come mi parla il mio corpo?
1- Il muco cervicale
2- La cervice
3- I test per l’ormone LH
4- La temperatura basale
5- Quindi quando avere i rapporti?
6- Altri sintomi minori e individuali e gli archetipi mestruali
Capitolo extra: quando fare il test di gravidanza??
1: il muco cervicale
Mi è capitato in passato che alcune donne non sapessero neanche che è normale produrre secrezioni e muco, pensando fossero indice di un problema imbarazzante. Non c’è nulla di imbarazzante o anomalo se il colore è bianco trasparente, se non hanno cattivo odore, perché noi donne produciamo secrezioni che hanno un loro normale odore (leggermente acido, perché è quella acidità che ci protegge dalle infezioni) e che non vanno combattute con lavaggi compulsivi della vulva, lavande vaginali o detergenti antibatterici\antiodore\antitutto. Siamo donne, non bambole di silicone asettiche. Il muco cervicale (prodotto dalle cellule della cervice) ha la funzione di proteggere la vagina dalle infezioni e idratarla. La sua consistenza varia nel corso del ciclo mestruale (che non è sinonimo di mestruazioni ma indica tutto il mese). Dopo il mestruo è poco, talvolta secco e nel corso del tempo diventa sempre più cremoso. Questa sua consistenza funge da barriera per spermatozoi e batteri dannosi. Più si avvicina l’ovulazione e più diventa fluido e appiccicoso, chiaro e gelatinoso, fino ad avere la famosa consistenza e colore quasi dell’albume d’uovo, per poi tornare ad essere denso, cremoso, poco elastico e più simile ad una crema idratante o ad una pomata. Il muco cervicale può essere prelevato in modo autonomo, basta lavarsi accuratamente le mani e inserire un dito nella vagina, cercando di raggiungere la cervice (occhio alle unghie lunghe), il che tornerà utile per la seconda parte. Fuoriuscendo trasportare un po’ di secrezione sull’indice e osservare la sua consistenza. Per aiutare a comprendere se esso è appiccicoso o cremoso basta congiungere indice e pollice e poi separare le due dita: se il muco si rompe facilmente non siamo nella finestra fertile, se forma un filo appiccicoso si! Più il filo si estende e maggiore sarà il supporto che il muco offrirà agli spermatozoi nella loro risalita verso l’utero e l’ovulo. Anche osservare il colore può dare informazioni utili perchè solitamente il muco fertile è più chiaro, spesso trasparente.
Infezioni frequenti, antibiotici per via orale o vaginale, detergenti aggressivi, lavande vaginali, lubrificanti etc possono inficiare sulla quantità e la qualità del muco cervicale, che ha un ruolo cruciale nella fecondazione. Perciò se il muco è scarso andrebbe analizzata la situazione con un approccio individuale. Alimentazione mirata, stile di vita e abitudini possono migliorare questo parametro. Perché in effetti spesso viene sottovalutato come si potrebbe migliorare la qualità del muco, si prende l’integratore suggerito da Facebook, si usa il lubrificante (che spesso hanno azione spermicida) ma non si ragiona che il muco è indice della salute intima e che può esser migliorato con un approccio nutraceutico mirato.
2- La cervice: questa sconosciuta!
Quante di voi sanno definire la cervice? Quante di voi sanno individuarla nel proprio corpo? Scopriamola insieme! La cervice è quel distretto anatomico che pone fine al canale vaginale per creare una separazione dall’utero. È la cervice che si dilata per permettere il parto e non la vagina, è la cervice che impedisce che gli assorbenti interni\coppetta mestruale si perdano nel vostro corpo (come molte temono spesso) ed è sempre la cervice che possiamo sentire come una pallina dura alla fine del canale vaginale. Oltre a questi “compiti” la cervice è la fonte del muco cervicale (ecco perché si chiama così) del quale abbiamo già parlato nel punto precedente.
Per la precisione questa parte del nostro apparato riproduttivo ha la forma di una ciambellina sporgente, che si affaccia nella vagina, con un piccolo foro al centro, che si apre ciclicamente per permettere al sangue mestruale di defluire verso l’esterno. Nel corso del mese la cervice cambia posizione, consistenza e forma. Perché il nostro corpo ci parla per capire quando siamo fertili e chi grida più forte che siamo pronte è proprio la cervice, con la produzione di muco e con il suo mutare. Se di solito è facile da raggiungere, inserendo un dito nella vagina, la durante la fase fertile diventa più alta e difficile da raggiungere. Se di solito è dura, con la consistenza e rigidità simile alla punta del nostro naso, durante la finestra fertile è un po’ più morbida, se di solito possiamo toccare un piccolissimo buchetto al suo centro si potrà notare un’apertura più accogliente al passaggio del seme. Conoscere la propria cervice non è semplice e richiede tempo e pazienza, solitamente servono diversi mesi per comprendere la sua normalità e questi cambiamenti, oltre al fatto che richiede molte accortezze igieniche per evitare infezioni o graffi accidentali. Ma una volta effettuata la penetrazione si potrà anche valutare la consistenza del muco che essa produce rendendo doppiamente vantaggiosa questa valutazione. Ricordo inoltre che ogni donna, come ha un viso differente, ha anche variazioni nei distretti anatomici. Qui sotto potete vedere un’immagine indicativa della valutazione dell’altezza della cervice, ma essa dipende molto da donna a donna, senza considerare che al mattino essa è naturalmente più alta, come è più alta anche in fase di eccitazione sessuale. In alcune donne può essere facilmente raggiungibile, in altre è tanto inclinata da rendere difficile la sua completa conoscenza ed esplorazione ( o il trovare il famoso forellino della ciambella).
3- I test per l’ormone LH
Qui si apre un capitolo denso di informazioni che cercherò di riassumere in modo semplice e comprensibile, mettetevi comode. Tutte noi abbiamo sentito parlare dei test di ovulazione, ci sono quelli con le faccine che sorridono e quelli con le lucine, quelli con le striscette colorati e perfino quelli con le lucine simili ai semafori (verde, giallo e rosso, usati anche per evitare il concepimento). I test LH valutano il quantitativo dell’ormone luteinizzante nel corso del mese per tentare di individuare la finestra di fertilità. In caso di ciclo mestruale irregolare o di poca conoscenza degli altri indizi della fase ovulatoria conviene usare i famosi stick canadesi. Essi hanno l’enorme vantaggio di essere economici e quindi possono essere usati più spesso per conoscere meglio il proprio andamento di questo ormone. Sono semplici da usare e soprattutto danno l’opportunità di valutare in modo autonomo se la banda diventa progressivamente più scura, in modo da determinare in modo accurato l’avvicinarsi del picco. Questo ormone infatti ha un livello “base” che va dalla fase post mestruale a qualche giorno prima dell’ovulazione. Improvvisamente il livello sale, raggiunge un picco e altrettanto velocemente scende. In fase di discesa dal picco si dovrebbe avere l’ovulazione. In teoria avere rapporti mentre la concentrazione di LH sale, raggiunge il picco e riscende dovrebbe ottimizzare la probabilità di concepire. Come mostrato nei grafici, nel primo si può comparare il livello di LH ai risultati dei test, nel secondo agli ormoni estrogeni:
Gli stick ovulatori hanno solo due bande, quella di controllo a destra rispento alla parte che va immersa nell'urina e quella che rileva l’ormone LH a sinistra. Più l’ormone LH sale di concentrazione nelle nostre urine e più la banda a sinistra diventa scura. Occhio a non inzuppare troppo il tampone immergendolo oltre la linea, o si avranno risultati falsati.
Il picco si avrà quando la banda a sinistra sarà più scura di quella a destra, come nell’immagine sottostante:
Qui sopra possiamo osservare la banda che diventa progressivamente più scura, annunciandoci l’imminente arrivo del picco. Questa fase può durare circa due giorni, ma ovviamente può variare da donna a donna ma anche da ciclo mestruale in ciclo. Dopo il picco di avrà 1-2 giorni di bande scure che si schiariranno più o meno progressivamente. Questo screen è tratto dall’app Premom, disponibile sul play store, che aiuta le donne nella lettura del test dando un risultato numerico che ci indica la concentrazione di LH e il picco ed adeguando i calcoli del mestruo previsto in base ai risultati del test LH (ovviamente monitora anche sintomi ovulatori e mestruali, cambi di umore, rapporti sessuali, quantiutà e qualità del muco e temperatura basale. Ben fatta!)
Questo qui sotto invece è il funzionamento del più intuitivo e noto test di ovulazione presente sul mercato, o la faccina sorride o non c’è proprio. Perfetto per chi ha un ciclo regolarissimo e si sente insicura nell’interpretazione dei test sopra citati. Ha lo svantaggio di non mostrare che il picco si avvicina, o si becca o non si becca! Questo fattore non è da sottovalutare se non si conosce bene il proprio corpo perché talvolta può esserci un “picco” lampo, che dura solo poche ore, perciò in alcune donne è opportuno ripetere due volte al giorno il test per monitorare l’improvviso innalzarsi dell’LH. Scomodo e antieconomico con questi test.
Abbiamo visto l’andamento di LH nel corso del ciclo mestruale e come monitorarlo, ma… Sicure di sapere come si fanno questi test? Su carta è semplicissimo, si urina in un contenitore pulito e igienizzato, si immerge lo stick nell’urina come da istruzioni, si attende affinché l’urina risalga nel test, si pone in verticale su una superficie non assorbente e si attende secondo le istruzioni. Semplice vero? Sì, ma… non tutte sanno che il test andrebbe fatto indicativamente sempre alla stessa ora e no, non è al mattino. LH ha una concentrazione maggiore nel pomeriggio, in base all’individualità della donna varia da mezzogiorno alle 20. Anche la concentrazione delle urine dovrebbe essere vagamente la stessa, perciò se bevete tanta acqua (come è importantissimo fare) fuori dai pasti o durante i pasti valutate bene l’orario. Anche la lettura del test andrebbe fatta entro un determinato numero di minuti per essere accurata, perché dopo l’evaporazione dell’urina i colori potrebbero essere leggermente falsati.
Molte donne conservano in un diario i test effettuati (dopo aver atteso che siano asciutti) per comprendere la loro individualità, come in queste immagini prese da internet:
Molte donne mi chiedono anche quando iniziare i test. Ebbene torniamo al discorso che ognuna di noi è unica e se non si conosce il proprio corpo conviene iniziare a individuare il proprio livello basale di LH al quinto giorno di ciclo (attenzione di ciclo, non di mestruazione, quindi 5 giorni dopo l'inizio della mestruazione). Eventuale spotting residuo non interferirà con la misurazione. Dopo qualche mese comprenderete, indicativamente, in che periodo del ciclo l'ormone inizia a rialzarsi e potrete iniziare, eventualmente, più tardi i test.
Ora… abbiamo visto cosa sono, come funzionano e come interpretare questi test… E se il picco non arriva vai? Capita… capita sporadicamente in alcune donne e più regolarmente in altre. Talvolta per i motivi elencati nel precedente articolo sulla sub infertilità (link ad inizio articolo) talvolta per eventi casuali. Tra i più comuni motivi del mancato picco c’è la PCOS o sindrome dell’ovaio policistico,, iponutrizione o diete sbilanciate, alterazioni tiroidee etc.
La sindrome dell'ovaio policistico porta un’alterazione ormonale che non fa raggiungere il picco e non fa esplodere il follicolo per espellere l’ovulo. Ecco che questo follicolo si incistisce e risulta al livello ecografico. La PCOS è comune ma abbastanza sconosciuta e sottovalutata, è una condizione cronica derivante dalla correlazione tra ormoni ovarici e insulina, si proprio l’ormone che regola i livelli di “zucchero” nel sangue. Normalizzando i livelli di insulina (la cui concentrazione è derivante dall’alimentazione) si può migliorare la qualità ovocitaria e la probabilità di concepire e no, non sempre basta l’integratore preso da internet (che molto spesso sono ricchi di edulcoranti, che peggiorano l’insulino resistenza, che innalza i livelli di insulina nel sangue) ma serve un approccio completo e che duri nel tempo, come una rieducazione alimentare! Ma della PCOS parlerò in futuro in un articolo apposito. Tempo al tempo…
Ci sono anche i casi in cui la fase follicolare (vedi immagine sottostante) si allunga, ritardando l'ovulazione. Ciò può portare a false disperazioni e false speranze. Mi spiego meglio, la fase follicolare è il tempo che va dalle mestruazioni alla maturazione dell'ovulo. Stress, cambi stagionali, alterazioni organiche, patologie debilitanti, farmaci, alterazioni ormonali e chi più ne ha più ne metta possono ritardare questa fase. Una donna che monitora con i test LH l'arrivo della propria ovulazione si potrebbe disperare nel vedere che quel picco non arriva e smettere di monitorare, invece è solo un po' in ritardo. Capita... e la conseguenza più diretta è che anche le mestruazioni tardano, illudendo la donna. Del resto... quante di voi hanno notato che le mestruazioni hanno la simpatica abitudine di sfasare il loro ritmo per rovinarci la vacanza o un evento? Quante sotto lo stress di un'esame hanno notato un annesso ritardo? Quante spose hanno calcolato attentamente l'arrivo delle mestruazioni per poi avere una sorpresa? Ecco, semplicemente capita... e se sporadico come evento non deve destare preoccupazione ( se invece le mestruazioni sono cronicamente irregolari è buona norma valutare con un medico il perchè!)
Torniamo ai test LH, abbiamo rilevato il picco… quindi abbiamo ovulato giusto? No, non è detto. Questa è l’affermazione forse più sconvolgente di tutte: il picco di LH non indica la matematica certezza di ovulazione avvenuta. Il nostro corpo ha stimolato il follicolo a maturare ed aprirsi per rilasciare l’ovulo. Ma ci è riuscito?
4- La temperatura basale
Per rispondere al quesito precedente analizziamo ora un altro fattore che ci può aiutare nella ricerca di una gravidanza. La temperatura basale è la temperatura che il nostro corpo ha durante la notte, quando la temperatura è più bassa, è proprio questo dettaglio che la contraddistingue dalla temperatura corporea, che invece può esser rilevata durante il giorno e che subisce fluttuazioni differenti durante l’arco della giornata. La temperatura basale va rilevata appena sveglie, come prima cosa, prima di alzarsi, prima di giocare al telefono, di bere acqua, prima di tutto…mentre ancora siamo leggermente dormienti. Sempre alla stessa ora e possibilmente tra le 5 e le 7 del mattino (dopo le 7 il nostro corpo produce un ormone che sveglia il metabolismo per aiutare a destarci e la temperatura basale inizia ad oscillare e a venire considerata come temperatura corporea). La temperatura basale può essere rilevata per via buccale o vaginale ( o in teoria anche per via anale) e solitamente servono termometri che sia confortevoli nell’utilizzo (punta sottile e\o flessibile), igienizzabili e sensibili (due cifre decimali) e magari con la memoria dell’ultima misurazione (perché talvolta ci si addormenta dimenticando di segnare i risultati). La cosa importante è usare sempre lo stesso termometro e sempre la stessa opzione di misurazione della temperature, prendendo le ovvie precauzioni igieniche. La temperatura basale accompagna la donna nella sua ciclicità con un andamento tipico, che si mantiene intorno a X valore nella fase antecedente all’ovulazione, si abbassa in prossimità dell’ovulazione e poi si rialza dopo l’ovulazione, andando oltre il suo valore X iniziale, un riassunto facile e comprensibile si può avere dal grafico sottostante:
Ma perché è importante la TB (temperatura basale) e che nesso ha con la certezza di ovulare? Ricordate il follicolo? Esso si apre e espelle l’ovulo, ciò che ne rimane inizia a produrre progesterone per favorire una possibile gravidanza, il progesterone attiva una serie di reazioni a cascata a carico di utero ed endometrio che portano, all’atto pratico, a far innalzare la TB. Se non c’è il corpo luteo (il residuo del follicolo dopo l’espulsione dell’ovulo) non c’è il progesterone e non c’è l’innalzamento della TB.
La TB può subire delle oscillazioni che però trascendono l’ovulazione certe volte. Un raffreddore, alterazioni endocrine, forte stress, condizioni metereologiche, infezioni gastrointestinali, dieta sbilanciata (che porta a infiammazione sistemica di basso grado che a sua volta alza la TB), ma anche sport eccessivo o demolitivo ( in caso di sollevamento pesi per fare massa ad esempio le lesioni muscolari portano ad una richiesta maggiore di sangue che innalza la TB). Quindi, come sempre, è opportuno contestualizzare i dati e incastonarli in uno stile di vita sano.
Questi dati raccolti, incrociati con il picco di LH e con il cambiamento del muco ci danno la certezza dell’ovulazione avvenuta e quando. Tutto ciò è riassunto nella bellissima immagine sottostante:
5- Quindi quando avere i rapporti?
Sappiamo tutte che avere rapporti troppo frequenti “non faccia bene”… è così vero? No. Non è che non faccia bene, dopo un po’ non dona molto valore aggiunta alla probabilità di concepire. La concentrazione spermatica è inversamente proporzionale alle eiaculazioni, fino ad un certo punto meno si eiacula e più spermatozoi ci sono nel seme. Questo vale se i rapporti non sono troppo rari. Se diventano troppo rari si abbassa il testosterone che stimola i testicoli a produrre seme. Dopo circa 3 giorni la concentrazione spermatica è al massimo. Se si eiacula tutti i giorni la concentrazione sarà più bassa perché le gonadi non avranno tempo di produrre nuovi spermatozoi. Il picco di fertilità è nei 2 giorni antecedenti l’ovulazione, quindi il giorno prima del picco di LH e il giorno stesso del picco. Prima è meglio che poi, perché? Gli spermatozoi sono piccolissimi, tra le cellule più piccole in assoluto del corpo umano. Questa cellula piccolissima deve avere un po’ di tempo per attraversare l’utero e la tuba di Falloppio prima di arrivare all’ovulo. Se arriva troppo tardi l’ovulo sarà refrattario alla fecondazione. Anche in questo caso la qualità degli spermatozoi è essenziale. Uno sperma di buona qualità sopravvive 72 ore nell’apparato genitale femminile. Quindi in alcuni casi ha tutto il tempo di risalire le tube e attendere l’arrivo dell’ovulo. Alcol, fumo e BMI (rapporto peso altezza) elevato possono abbassare notevolmente la qualità spermatica. Quindi un percorso che porti la coppia a migliorare il loro stile di vita ha un doppio vantaggio!
Vi lascio con un’informazione bonus: sapete cosa favorisce il concepimento. L’ORGASMO FEMMINILE!!! Durante l’orgasmo vagina e utero vanno incontro a spasmi ritmici che aiutano la risalita del seme. Da questa semplice affermazione si possono fare molte deduzioni, prima tra tutte forse che la ricerca di un figlio dev’essere un atto di piacere e congiunzione e non un dovere (e ciò si estende anche agli obblighi sociali, ma questa è un’altra storia)
6- Altri sintomi minori e individuali
Ogni donna è unica e unico è il suo corpo e il suo modo di esprimersi. In alcune donna la fase ovulatoria è ben annunciata da doloretti, ipersensibilità dei seni, sbalzi di umore, voglie di dolci. In altre donne la fase fertile è più silenziosa e discreta. Monitorare il proprio corpo ci aiuta a raggiungere una consapevolezza differente su come esso ci parli, urli o sussurri.
Se ci ragioniamo durante in un ciclo mestruale noi donne attraversiamo ciclicamente 4 fasi che possono essere riassunte nei 4 archetipi mestruali. Tali manifestazioni non sono altro che la manifestazione della ciclicità dei nostri ormoni al livello fisico e cerebrale. Acquisire tale profonda comprensione può essere un metodo meno analitico ma anche meno stressante per determinare la nostra finestra di fertilità, per vivere meglio l'attesa premestruale e scoprire un modo diverso di vivere il mestruo.
Tale approccio è consigliato a tutte le donne, nello specifico alle donne giovani o giovanissime, ai primi tentativi di gravidanza o che vivono con disagio la fase premestruale, ma anche a tutte quelle donne che vogliono comprendere come tale ciclicità nasconde profonde potenzialità da sfruttare per la quotidianità.
Se analizziamo il nostro divenire possiamo notare che si può paragonare alla stagionalità dell’anno o alle fasi lunari (per iniziare, ma il discorso va ben oltre).
Post mestruazioni abbiamo la primavera, la rinascita, la luna crescente. L’archetipo della giovane donna (vergine)
Durante l’ovulazione abbiamo l’esplosione di vita, l’estate, la luna piena, l’archetipo della madre.
Post ovulazione- premestruazioni si elimina il superfluo e ci si concentra su di noi, come l’autunno fa con i propri alberi, come la luna che cala, come l’archetipo dell’incantatrice (che meriterebbe un articolo a parte!)
Arrivano le mestruazioni, quasi a chiederci un riposo dal mondo, come l’inverno, la luna piena, come una strega anziana che chiede riposo e che si prepara a rinascere
Vi ho accennato agli archetipi perché essi hanno un significato profondo, tramite metafore, nella comprensione della ciclicità e nella comprensione del proprio corpo. Tale comprensione può essere una valida alleata nella gestione dello stress e dell’ansia derivante talvolta la ricerca di un figlio. L’educatrice mestruale è quella figura che vi può accompagnare in questo percorso, a capire come leggere il vostro corpo e connettersi profondamente con esso e con il suo divenire, per vivere più serenamente questa delicata parentesi della propria vita.
EXTRA: e ora... quando posso effettuare il test di gravidanza?? Come capire prima se sono incinta prima di fare il test?
L'attesa è la parte più brutta ed emozionante di questa fase. Siamo attente ad ogni minimo segnale e tutto ci confonde, ci illude, ci dona un bel pacchetto di ansia. Molto spesso in questa attesa la donna diventa superrecettiva, notando cose del suo corpo che le sembrano quasi nuove. Vuoi capire i tempi del tuo corpo? La differenza tra i test? i segnali precoci di gravidanza e i fantasintomi?
Ho scritto tutto qui, nel nuovo articolo intitolato " Test di gravidanza: ogni gemma ha i suoi tempi per sbocciare."
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Spero che questo brave cammino insieme abbia chiarito molti dei vostri dubbi. Vi ho donato parte del mio sapere senza tediarvi per offrirvi una guida semplice (spero) e rapida che possa fare una panoramica sui vari argomenti. Se volete altri approfondimenti o prenotare un incontro di educazione mestruale, di fertilità naturale, di educazione alimentare o un percorso alimentare bilanciato (con dieta personalizzata) potete contattarmi a:
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